mercoledì 27 settembre 2006

Aviaria, mucca pazza & C.

Siamo arrivati anche alla fine di settembre e la stagione è ancora ottima. Fra poco cominceranno le nebbie, le piogge, i primi raffreddori ed i servizi dei tg sull'influenza incipiente.
Sto scommettendo su come la filiera (mi piace il termine) farmaceutica o, diciamolo a chiare lettere, la lobby dei farmaci ci prenderà per i fondelli per vendere i vaccini anti influenzali. Non sto dicendo che sia illecito o immorale metterci un po' di malizia per vendere: cosa facciamo noi stessi? Facciamo dei piatti quanto più gradevoli all'occhio perchè il cervello dei nostri commensali sia stimolato e porti alla decisione di prendere quel piatto.
Quello che è sconcio è il contrabbando stilato ad arte di notizie, fra loro incongruenti, per creare il panico nel consumatore, quindi per vendere un prodotto, magari mettendo in ginocchio interi settori alimentari.
Ho già accennato all'aviaria, alla manipolazione informativa su un caso che - in tutto il mondo - avrà fatto sì e no una cinquantina di vittime, contro le migliaia che ogni anno muoiono per la banale influenza. Una cosa era dire: attenzione, signori, un raffreddore od una bronchite stagionale possono avere delle complicanze anche drammatiche sorattutto nei soggetti cosiddetti a rischio; ed un'altra cosa aver messo in relazione l'aviaria con l'influenza stagionale al solo scopo di vendere i vaccini anti influenzali. E non ho mai capito come la magistratura - molto attenta su altre cose - non si sia mossa per quel fenomeno veramente scandaloso.

Ma ricordiamo ancora la mucca pazza. La malattia è sempre esistita (e con buona pace di tutti, continua ad esistere indisturbata ed ignorata dalla stampa), però ad un certo punto sembrava che tutti i bovini europei ne fossero stati contagiati. Sotto sotto - come mi ha doviziosamente spiegato ieri sera il mio amico Gianni, un esperto del settore, che saluto affettuosamente assieme a sua moglie Fulvia - c'erano gli interessi degli allevatori inglesi che speravano di rinnovare il loro parco di riproduttori a spese della Comunità Europea.
Il risultato fu che a pagarne le conseguenza non sono stati solo i toscani, che hanno visto sparire la fiorentina dalle loro tavole, ma tutti noi perchè anche solo una semplice braciola alla griglia era contaminata.
E così fu per il vino all'etanolo, per l'olio di colza, e via cantando. Non ricordo mai i numeri di telefono (non parliamo dei cellulari con nove cifre!), ma per fortuna la mia memoria non è ancora stata colpita da qualche forma, seppur leggera, di Alzeimer e certe vicende me le ricordo bene.

Esisteva (o vige tuttora? dovrei controllare) il reato con relativa pena di "notizia falsa o tendenziosa, atta a turbare l'ordine pubblico". Se esiste ancora, sicuramente non è mai stata applicata nei confronti dei tg. Quindi, mettiamoci il cuore e prepariamoci. Fra poco, grazie alla necessità di vendere qualche fiala in più, per un po' di mesi spariranno dalle nostre tavole chenesò, forse le uova, o forse la spigola o i cavolfiori; aspettiamo per vedere come si scatenerà la fantasia dei nostri.

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