mercoledì 27 settembre 2006

Maledetti architetti

Su una delle Twin Towers c'era un ristorante. In cucina lo spazio era così ristretto (e così fuori norma, se fosse stato in Italia) che i cuochi si cuocevano davanti con i fuochi e dietro con il vapore dei bollitori; ogni tanto qualcuno cadeva svenuto e due colleghi intervenivano per portarlo fuori, due schiaffoni per rianimarlo, e poi di nuovo dentro.
I progettisti di cucine professionali negli Usa studiano ogni posto di lavoro in base a criteri ergonomici. Praticamente non bisogna mai spostarsi perchè tutto quello che serve deve essere a disposizione a lunghezza del proprio braccio. Più o meno come succede da noi, o come dovrebbe succedere.
Ho già detto che la mia cucina, essendo piccola, l'ho sfruttata come una barca: non avendo più spazio a disposizione in orizzontale, ho cominciato a usufruire delle pareti ancora libere con mensole, ganci e barre, dove appendo di tutto. E poi a me piace vedere i miei strumenti di lavoro, sapere che sono in una cucina e non in un ambulatorio medico. A Parigi probabilmente hanno il mio stesso concetto estetico; nelle cucine che ho visitato - sto parlando di grandi alberghi come l'Intercontinental, l'Hotel de Crillon, il Riz - dove non hanno problemi di spazio, pentole, padelle e sauteuses rigorosamente in rame sono appese in ordine e in bellavista alle pareti (o forse sono io che sono stato contagiato da loro).
Nonostante, anzi a causa delle dimensioni della mia cucina, ho sempre sognato un locale come quello del mio collega Vinicio: una piazza d'armi con una parete completamente finestrata (senza zanzariere) e rivolta a mezzogiorno, da cui vedi tutte le Dolomiti e - sotto di te - le acque verdi di un laghetto alpino.
Avete mai osservato che nei luoghi belli anche la gente è bella? Come si può lavorare male se attorno a te l'ambiente è meraviglioso? Vorrei vedere Alfonso Iaccarino o Heinz Beck lavorare nei sotterranei: sarebbero gli stessi?
Purtroppo gli albergatori ed i patron dei ristoranti (ed i progettisti che da loro vengono pagati) hanno sempre pensato alla vista fronte mare o fronte lago delle camere, ma mai delle cucine. Pensate a lavorare in una cucina allagata dallo straripamento delle acque con la giacca a vento; a me è successo, grazie alla larghezza (!) di vedute di chi ha messo i fuochi nello scantinato sotto terra.

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1 Comments:

Blogger Erik, il Vikingo dice che...

Posso darti del paraculo? Scherzi a parte, beato te: dai grandi c'è sempre da imparare.

03 ottobre, 2006 23:41  

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