Verdure, che palle!
Nel mio profilo affermo che adoro lavorare con le verdure.
Intanto sono tantissime, in tutte le stagioni dell'anno, e questo permette di sbizzarrirsi in centomila maniere.
Pensiamo solo alle patate: fritte (ho detto patate, non segatura fatta a bastoncino e servita in bicchieroni di carta), lesse, al forno, cotte sotto la cenere, come ripieno, purè in settantadue varianti, con l'aggiunta di altri bendidio, di spezie, di erbe aromatiche, a flan, a soufflé, ed avanti all'infinito. Andate su un qualsiasi sito di cucina, mettete "patate" per la ricerca di una ricetta, ed avrete almeno venti pagine di risultati.
Poi, a volte basta solo il taglio per cambiare una verdura. Una banale carota in insalata può essere presentata a rondelle, a fettine lunghe e sottili tagliate con la mandolina, o a julienne: sempre carota è, ma la sensazione gustativa (e visiva ad essa collegata) è differente.
Innamorato delle verdure quindi? Certamente, ma non come primo piatto! Aborro, direbbe Mughini, quelli che iniziano il pasto con le verdure, e con questo mi attiro una raffica di post di protesta.
Non credo minimamente alle giustificazioni pseudo salutistiche della nuova tendenza di iniziare il pasto con le verdure. Per me, e lo sottolineo due volte, chi pratica quest'usanza o ha problemi con il proprio intestino o con le proprie tasche. Nel primo caso l'effetto lassativo delle fibre si ha anche se le verdure si consumano assieme a quello che una volta si chiamava il secondo piatto - carne, pesce, formaggio, uova o quant'altro uno preferisca. Nel secondo caso spesso ho il sospetto, guardando i miei commensali, che questa pessima abitudine sia un alibi per riempire lo stomaco a poco prezzo.
Con quello che costano oggi i prodotti dell'orto, perchè non mettiamo le verdure al ristorante allo stesso prezzo di un filetto di branzino? Addio salutismo, con buona pace per le maestre dell'asilo.
Intanto sono tantissime, in tutte le stagioni dell'anno, e questo permette di sbizzarrirsi in centomila maniere.
Pensiamo solo alle patate: fritte (ho detto patate, non segatura fatta a bastoncino e servita in bicchieroni di carta), lesse, al forno, cotte sotto la cenere, come ripieno, purè in settantadue varianti, con l'aggiunta di altri bendidio, di spezie, di erbe aromatiche, a flan, a soufflé, ed avanti all'infinito. Andate su un qualsiasi sito di cucina, mettete "patate" per la ricerca di una ricetta, ed avrete almeno venti pagine di risultati.
Poi, a volte basta solo il taglio per cambiare una verdura. Una banale carota in insalata può essere presentata a rondelle, a fettine lunghe e sottili tagliate con la mandolina, o a julienne: sempre carota è, ma la sensazione gustativa (e visiva ad essa collegata) è differente.
Innamorato delle verdure quindi? Certamente, ma non come primo piatto! Aborro, direbbe Mughini, quelli che iniziano il pasto con le verdure, e con questo mi attiro una raffica di post di protesta.
Non credo minimamente alle giustificazioni pseudo salutistiche della nuova tendenza di iniziare il pasto con le verdure. Per me, e lo sottolineo due volte, chi pratica quest'usanza o ha problemi con il proprio intestino o con le proprie tasche. Nel primo caso l'effetto lassativo delle fibre si ha anche se le verdure si consumano assieme a quello che una volta si chiamava il secondo piatto - carne, pesce, formaggio, uova o quant'altro uno preferisca. Nel secondo caso spesso ho il sospetto, guardando i miei commensali, che questa pessima abitudine sia un alibi per riempire lo stomaco a poco prezzo.
Con quello che costano oggi i prodotti dell'orto, perchè non mettiamo le verdure al ristorante allo stesso prezzo di un filetto di branzino? Addio salutismo, con buona pace per le maestre dell'asilo.
Etichette: Aceto q.b.
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