venerdì 20 ottobre 2006

Confidenzialmente


L'ho già citato due volte, e visto che non c'è due senza tre, eccomi qui a riparlare di Anthony Bourdain.
Non è un grande, nel senso che se cercate nelle guide americane o internazionali non troverete il suo nome. Ma se andate su un qualche motore di ricerca o su qualche libreria online, troverete certamente Anthony Bourdain, Kitchen Confidential, il suo primo lavoro di letteratura "culinaria".
Lo metto tra virgolette perchè non so se si può definire culinaria in senso stretto: non è un libro di ricette, non parla di cucina, ma delle cucine di New York, con l'occhio di chi ha vissuto e vive dentro le cucine. Ed infatti il sottotitolo è Avventure gastronomiche a New York.
Quando nel 2000 è uscita l'edizione americana, i fornelli della Grande Mela sono letteralmente saltati in aria. Con nomi, cognomi ed indirizzi Bourdain ha scoperchiato le pentole delle cucine in cui ha lavorato, rivelando vizi, difetti e qualche virtù di chef e ristoratori.
Chi è fuori da questo mondo trova in questo libro svelati molti segreti, non nel senso dei piccoli trucchi degli chef per migliorare i piatti, ma segreti-segreti, quelle cose che avvengono in cucina e che non si dicono mai a nessuno.
Faccio subito un esempio, premettendo che Bourdain è - anche lui! - un autodidatta, approdato in cucina in un'estate di vacanza, di droga e di cazzeggiamenti. Stufa di vederlo a non far assolutamente niente, la sua compagna di appartamento un giorno lo ha scaraventato giù dal letto e lo ha affidato allo chef del ristorante dove lei lavorava. Qui, durante un pranzo di nozze, ha visto il suo chef che si faceva la sposa: è stato allora - dice Bourdain - che ho deciso che sarei diventato uno chef, come è poi successo.
Chi, invece, è del settore ha trovato in Kitchen Confidential un pozzo di aneddoti e di avventure comuni, con i debiti distinguo, ovviamente.
Per questo, avviso i miei blog-lettori, mi rifarò spesso allo chef de Les Halles di New York. Vedrete, ci sarà da divertirsi, ma anche da riflettere.

P.S. - Spero che Feltrinelli non mi citi in giudizio, perchè nei prossimi post riporterò molti brani del libro, ad usum delphini, senza autorizzazione. D'altra parte è tutta pubblicità gratuita, purtroppo per me.

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