giovedì 14 dicembre 2006

Babbo Natale sta sciolinando la slitta


Mancano dieci giorni al Natale e non possiamo esimerci dal parlarne.
Cosa facciamo in menu?
Se il cambio di stagione è un momento di euforia - cambiano i prodotti, si inventano nuove ricette adatte al tempo, si ha il tempo di correggere eventuali errori - il Natale ed ancor più il cenone di Capodanno sono unici.
E' un po' la differenza tra il cinema ed il teatro, anzi una rappresentazione unica a teatro.
Se va bene il successo, almeno morale, è garantito. Ma se qualcosa va storto, ti senti come il tenore dell'Aida alla Scala.
Torniamo al Natale.
Primo elemento: i clienti bene o male sono gli stessi dell'anno scorso, quindi non si può prendere il menu 2005 e cambiargli la data. Certo che non si ricordano - purtroppo o per fortuna - i piatti passati, ma è deontologicamente scorretto rifare gli stessi piatti, sarebbe come rimettersi lo stesso abito al secondo matrimonio.
Secondo elemento: tradizione o innovazione? I cappelletti in brodo di cappone sono un classico, lo fanno tutti: farlo anche noi o buttarci - che ne so? - per esempio in un brodo al nero di seppia?
Terzo elemento: a Natale la carte viene sostituita dal menu unico, quindi fare il pesce? E a chi non piace? Fare la carne? E se c'è qualche vegetariano? Pasta in qualche maniera, ma se c'è un celiaco?
Quarto elemento: i prodotti. Se fossi Piccola Cuoca non mi preoccuperei, male che vada c'è Peck che ha di tutto e di più. Ma io, nel buco del culo del mondo, devo fare i conti con i miei fornitori. Nel menu dell'inverno avevo programmato un purè di patate americane (Matteo, il mio fruttivendolo, ne aveva casse intere); ci credete? Il giorno che dovevo uscire con il nuovo menu dall'Italia era scomparse tutte le patate americane.

Quindi, dato un elemento certo (le ore 12 del 25 dicembre), risolvere l'equazione a quattro incognite.
Questo è il mio lavoro, tanto per cominciare. E bisogna far presto, perchè Natale è lunedì quell'altro. Bisogna fare in fretta, perchè la quarta incognita - i prodotti - vanno ordinati entro martedì, dopo aver sentito la disponibilità ed il miglior prezzo dai vari fornitori.
Per giovedì dovemmo avere tutto in casa, quindi abbiamo tre giorni per cominciare a lavorare sui prodotti, organizzare la linea, progettare il piatto, stampare i menu, coordinarsi con la sala per il servizio ed i vini.
Semplice, ma questo è il mio lavoro. E quello di tanti altri. Auguri, colleghi!

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3 Comments:

Anonymous Anonimo dice che...

Difficilissimissimo il menù di Natale:
sul tortello ripieno: variati pesce (astice, aragosta, patate e caviale, patata e tartufo, formaggio e tartufo)
carne (sopressa, zampone, muset vedi tu) con riduzione di salsa alle lenticchie p un vino stile ramandolo, ma fa subito capodanno...poi fai piccioni ripieni di tordo, oppure cappone ripeno di mele, castagne, uvette, frutta secca e rsio nero, anche anatra ripiena (a Shanghai ne ho mangiata una roba da svenire dalla bontà)
Patate? riesci lassù a trovare le patate viola? (vicino a Bolzano c'è GrandChef se non mi sbaglio io mi rifornivo per la panna acida e per la sfoglia dello strudel ha anche buona selvaggina)...
Difficilisssimissmo il menù di natale e quello di Capodanno: patate, panna e caviale e va in mona a tutti! E champagne tanto tanto!

16 dicembre, 2006 11:18  
Blogger Erik, il Vikingo dice che...

Molta buona volontà, qualche ora di insonnia, la solita ricerca, ed anche il menu di Natale è finalmente fatto.
Stampa delle ricette, stasera riassunto degli ingredienti (al computer) e poi, lunedì, via agli ordini.
Niente di eccezionale, ma mi sembra buono. Imprimatur da parte del capo-moglie.
Un po' di tradizione ed un po' di innovazione(ne ho le madonne piene, perchè Babbo Natale non mi porta un posto come commis?).

16 dicembre, 2006 17:16  
Anonymous Anonimo dice che...

@Fambrambilla: la patata viola è bbbuona! se le cuoci a vapore con il forno a convenzione (se fai il cuoco o con la pentola a pressione se sei casalinga) NON sono stoppose!!...e la patata è sempre la reggggina della kucina...e se proprio devo fare la stronza mia nonna contadina NON ha mai cucinato (MAI) la quaglia nel tartufo, manco sapeva che cazzo era il tartufo la mia nonna friulana! Al massimo ha fatto i polli ripieni di frattaglie. E il miglior Natale per mio padre e la sua grandissima famiglia è stato quello del 1943 quando un aereo nazi è precipitato vicino a casa con dentro un sacco di roba da mangiare....per dire della FAME.
E io dentro la cucina viaggio con la testa e NON faccio sempre l'italiana 'emiodddio il terroir e emmioddio le cose buone che abbiamo solo noi signora mia!' e i menù che mi hai elencato li faccio tutti i santi giorni per le maree di stronzi che allietano le mie giornate. Altro che Santo Natale!
@redchef: ggiuliam@iol.it

17 dicembre, 2006 14:05  

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