Giornata di tregua

Ci voleva una giornata così. Anche se stanotte ho potuto abbandonarmi fra le braccia di Morfeo solo a rate, approfittando dell’ora di insonnia per passare in rassegna i vari blog amici, una mezza giornata così in cucina ci voleva per ricaricare le batterie e fare il punto della situazione.
Discesa nel bunker alle otto e qualcosa, prima tappa da Matteo il fruttivendolo per le patate, non le ultime bianche che mi hanno fatto impazzire per tenere insieme il purè. Proviamo quelle gialle, tanto, peggio delle altre non possono essere, ed infatti mi è venuta una crema di purè da favola.
Punto due, preparare la carne e la cipolla tagliate per il goulasch. Punto tre, pelare le patate.
Quando è arrivata la mia aiuto, il lavoro era già quasi bello che fatto.
Allora portiamoci avanti per la sera e domani, anche se non c’è urgenza, però visto l’andamento di questi giorni Estote Parati, dicevamo quand’eravamo scout.
Ore undici ed un quarto. C’è tutto il tempo per buttar giù un boccone, farsi un caffè e fumarsi una sigaretta in tutta tranquillità.
Mezzogiorno. Puntuale come un commis giapponese arriva il gruppo che aveva prenotato tutto il ristorante. Menu fisso, tre portate, ma i dessert se li cuccano in sala.
- Io scolo i tortelli e li impiatto, tu li salsi e li guarnisci con il timo.
Per il secondo idem, ed il gioco è fatto. In trentacinque minuti la cucina si è trasformata in uno slow-food ed abbiamo servito l’intero battaglione. Finito.
Che fare? Possiamo preparare gli sformatini, visto che ne abbiamo solo quattro e vanno via …come il pane. Ok, metti una padella e giù i funghi. Finché cuociono abbiamo tutto il tempo per dare un’occhiata al congelatore e fare l’inventario di quello che è rimasto (sono molto preciso, ma nel gran casino di questi giorni non siamo riusciti ad aggiornare la scheda dopo ogni prelievo). In due ce la caviamo in pochi minuti. Perfetto!
C’è ancora tempo per fare un paio di telefonate ai fornitori, così domani ho già la roba in casa.
Ore quattordici. Cucina bye bye.
Riposino di recupero pomeridiano, riordino di un po’ di conti bancari della famiglia, incerottamento di due tagli alle mani che non vogliono cicatrizzarsi, ed ancora tempo per bozzare questo post e fare qualche partita di solitario al computer.
Stasera sarà un’altra battaglia, ma chissenefrega, siamo ancora pronti e forti.
Etichette: Ordini di servizio
3 Comments:
duro il lavoro del cuoco,come diceva qualcuno ti ammalia ma ti distugge,e nonostante tutto nn ne puoi fare a meno, sarà che in fondo siamo un po' perversi e masochisti?Credo di si.
Masochista no, sadico no, perverso siiiì. Uno ha detto che più si diventa vecchi più si diventa porci.
Fra dieci anni, quando chiuderò questo blog, dirò perchè ho scelto questo lavoro.
Intanto, ho dato una sbirciatina per il buco della serratura al tuo blog: ma sei tu quella in foto? Niente male, se poi il nick è descrittivo, mmmhh...
Scherzi a parte, hai visto che ti ho messa fra i miei link?
Ciao bella.
ciao.....be,io ho smesso per quello...uff...sono un perdente?? comunque ti aspetto sul mio nuovo blog...ciau!!!
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