martedì 16 gennaio 2007

Le leggi di Murphy



Un libro non si impresta, si regala. Ignorando questo principio, un giorno imprestai a qualcuno La Legge di Murphy, e da allora non l'ho più rivisto.
Presumo che tutti conoscano le leggi di Murphy, del tipo: quando esci dall'autostrada su dieci caselli prendi sempre quello più lento, o quando arrivi tu diventa rosso.
Non esistono leggi di Murphy scritte applicate alla cucina, ma ve ne sono moltissime che tutti i cuochi conoscono bene, tramandate di generazione in generazione per tradizione orale.
Vediamo di ricordarne qualcuna, e di cominciare a metterle per iscritto, a beneficio delle future dinastie.

1. L'ultimo cliente è sempre il più rompicoglioni.
L'orologio di cucina sta battendo gli ultimi minuti di apertura dei fuochi. Sono già venti minuti che non arrivano più comande ed hai già dato ordini ai tuoi sottoposti di cominciare a mettere via tutto. I piani sono già sgombri e state cominciando a fare le pulizie di rito. Come una madonna di Lourdes appare al pass Farfalla Nera che avverte: sono arrivati due, ferma tutto. Smadonnate, ma dovete stare al gioco. Passano cinque minuti, dieci, quindici minuti, e finalmente Farfalla Nera ritorna; voi pensate: due bistecchine al sangue (la griglia è ancora calda) e via. Scatta invece la legge di Murphy: due antipasti, uno diverso dall'altro, e due primi, uno diverso dall'altro. Poi decidono per il secondo. Sorridiiiii...

2. Cibo vecchio scaccia nuovo.
Oggi è martedì, domani è il giorno di chiusura. Sapete già per diuturna esperienza che oggi dovrebbero esserci - condizionale, perchè in cucina non c'è certezza, come diceva il padre Dante - una quarantina di persone a pranzo. Cercate di sbolognare quelle cinque porzioni di ieri, ne fate altre dieci di un secondo piatto, e puntate tutto sul piatto forte, venticinque porzioni, anzi trenta, perchè potrebbe (speriamo) che ci sia qualcuno in più.
Scatta la legge di Murphy: dopo un quarto d'ora avete già finito le cinque misere porzioni di ieri, quattro delle chiamiamole "riserve" ed il vostro piatto forte è ancora lì, intonso. Ecchecazzo: la settimana scorsa siamo rimasti senza, oggi è ancora tutto lì. Sorridiiiii....

3 (corollario della legge n.2). Il cliente chiede sempre quello che è finito.
E' sempre martedì (o il giorno che preferite), domani è il giorno di chiusura. A mezzogiorno avete finito i ravioli di formaggio di fossa (e chi non li fa?) e sapete, sempre per la inveterata esperienza, che alla sera in genere non li chiedono, vanno molto le zuppe e le vellutate. Figurati se alle cinque mi metto a fare i ravioli, che poi devo surgelarli per venerdì.
Ore sette, si aprono le danze. Sette e cinque minuti, arriva Farfalla Nera, sorriso a trentadue denti (sta per scattare la terza legge di Murphy):
- Tre ravioli di fossa, grazie.
Mavaffan.
- Sono finiti.
Sette e dieci, arriva Crestina Bianca:
- Una vellutata e tre ravioli di fossa, grazie.
Doppio vaffanc.
- Ma non te l'hanno detto che sono finiti?
Sorridiiii....

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1 Comments:

Blogger pOpale dice che...

La legge di Murphy è
inesorabilmente vera nei momenti in cui ci sembra impossibile il contrario. ciao

17 gennaio, 2007 12:45  

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