lunedì 25 settembre 2006

Luna calante e luna crescente


Sulla recensione ad un famoso ristorante pluristellato - fra i primi cinque in Italia - ho letto una volta che tutto era eccellente, dalla cucina al servizio, dalla location ai vini, ma...bisognava adattarsi all'umore dei proprietari.

Ai miei collaboratori, per celia ma non più di tanto, racconto che i cuochi si dividono in quattro categorie: gli alcolizzati, i drogati, i gay ed i pazzi. Non rientrando nelle prime tre, io appartengo alla quarta. E li avverto fin dall'inizio che ho un carattere pessimo.

Paolo Fox potrebbe dire che questo dipende dal mio cielo astrale, con il sole in Cancro, quindi soggetto alla Luna ed ai suoi cicli. Chi ci vuol credere ci creda. Io so, purtroppo, che mai come in cucina mi è capitato di essere così soggetto agli sbalzi d'umore. Come me, dicono, sia Vissani: meglio non essere nei suoi paraggi quando gli girano i cinque minuti.

Lo so, non è giusto, bisognerebbe imparare l'arte dello Zen ed essere sempre calmi, controllati, sereni, perchè il proprio umore contagia tutto l'ambiente che ci sta intorno. Ma come si fa a rimanere calmi di fronte ad un aiuto che - dopo avergli spiegato cento volte come si fa un piatto - lo sbaglia ancora, e magari nel momento di maggior lavoro? "Caro Stefanuccio, i tagliolini vanno arrotolati così, qui ci metti la guarnizione, la salsa va nappata in questo modo. Non importa se hai fatto una schifezza che neanche alla mensa del dopolavoro ferroviario fanno, vedrai che se fai il bravo e ti applichi, col tempo imparerai".

O più semplicemente tiri giù quattro saracche ed inviti il tuo collaboratore a mettere il piatto con tutto il suo contenuto in quel posto, che il Padreterno ha destinato solo allo scarico?

Oppure, come rimanere serafici e con il sorriso modello Mentadent P di fronte alla comanda dell'ignorante - gastronomicamente parlando - del tavolo dodici?

Credo che siamo così come siamo cresciuti e come la cucina ci ha trasformati, giorno dopo giorno. Conosco le zone erogene di mia moglie, quello che preferisce e quello che non le va. Perchè gli altri non devono capire me e, nei limiti del possibile, venirmi incontro? Qualche tempo fa ho avuto in cucina una ragazza, e Dio l'aveva dotata della capacità di sopportarmi. Grazie Morena, ti ricordo con affetto.

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