mercoledì 13 settembre 2006

Monsignor Della Casa, chi era costui?

Quando arrivava il giovedì in collegio era festa perchè - retaggio del ventennio fascista - c'erano solo tre ore di scuola. In compenso l'ultima mezz'ora prima di pranzo era dedicata al galateo. Sì, avete letto bene: galateo, quello famoso di monsignor Della Casa.
Ci veniva insegnato a come ci si comporta a tavola, dove ci si mette con una persona più anziana, con una donna, con un superiore, quando cedere il passo ad un ingresso, e così via. Per tre anni, gli anni delle medie, ho imparato tutto sul galateo e gran parte di quelle cosiddette regole le ricordo ancora (e le metto in pratica).
Ma sono un demodé, sono out.
Oggi impera la maleducazione, e penso che ritornerò ancora in futuro su questo argomento, perchè non c'è palco più patente di un ristorante.
(Qualcuno potrebbe ribattere che anche camerieri/e, cuochi, ristoratori e compagnia a volte sono maleducati; non lo metto in dubbio. Ma io sto da questa parte, e quindi mi capita di vedere maggiormente le colpe dell'altra parte).
A proposito di maleducazione (o, direbbero i puristi, a-educazione) c'è un atteggiamento che non mi va giù, e riguarda le prenotazioni.
In genere, a spanne possiamo dire che solo un trenta percento oggi prenota. Non vedo l'ora che arrivino i periodi di massima punta quando arrivano i clienti-fai-da-te che chiedono di mangiare e dobbiamo mandarli via perchè tutti i posti sono esauriti. Scusate, ma mi fa un piacere, ma un piacere, da non credere. Tieh! così la prossima volta imparate a prenotare.
Della stessa categoria sono i gruppi, ed intendo sopra le dieci persone finanche a trenta, che si muovono a mandria - o a gregge, se preferiamo - pensando che ovunque vadano tutti i posti siano disponibili e che le cucine siano organizzate per accogliere trenta comande al colpo.
Questi sono della categoria: noi paghiamo, quindi abbiamo il superdiritto al posto libero ed al servizio immediato.
C'è poi una seconda categoria che potremmo definire "chissenefrega". In due o quattro, o di più, ma mai in gregge, prenotano per tempo e poi o non si fanno vedere o arrivano trequarti d'ora dopo l'orario fissato. Il galateo sopracitato prevede che dopo venti minuti il tavolo deve ritenersi libero e la prenotazione annullata. Ma chissenefrega se c'è della gente che lavora e vuole servirti al meglio: data buca ad un ristorante, ce n'è sempre un altro aperto. Di solito questo succede perchè nel gruppo c'è sempre un rompicoglioni - e nella stragrande maggioranza dei casi è una donna - che non gli va bene la scelta del ristorante.
Altra categoria è quella dei corridori, i centometristi, quelli che prendono l'autobus o l'aereo in fase di decollo. "Scusi - ti dicono al cellulare - avete posto per due? Sì? Bene, no, non per domani, per stasera, fra un quarto d'ora". Ma non potevi risparmiarti la telefonata e venire direttamente? Tanto per due quasi certamente c'è posto.
Come diceva quello lì, il mondo è bello perchè è vario.

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