martedì 12 settembre 2006

Ora et divora

La terza legge della ristorazione dice che l'ultimo cliente è sempre il più rompi. E' una legge sperimentale che tutti i cuochi conoscono bene. Sarà perchè oramai in cucina si sta già mettendo via tutto, sarà perchè chi va a mangiare quando tutti gli altri hanno finito, mettiamola come vogliamo, sta di fatto che chi si presenta ad ore "insolite" per mangiare qualcosa di insolito mentalmente ce l'ha.
Escludiamo ovviamente le dovute eccezioni, come chi è in viaggio e non ha trovato altro ristoro lungo la strada, il che però è da dimostrare. Mi sono trovato a mezzogiorno passato sull'autostrada che da Rimini porta a Perugia, già in Toscana, con i morsi della fame che già attanagliavano gli stomaci mio e di mia moglie.Per farla in breve, abbiamo dovuto uscire dall'autostrada e cercare in un qualche paesino fuori un locale che ci desse da mangiare alle tredici.
Mi è successo - più di una volta - che il treno arrivasse a destinazione in ritardo di un quarto d'ora, oltre le 14.30. In tutta la città era impossibile trovare anche un solo tramezzino per sedare la fame.
Ma queste sono eccezioni.
Quello che mi stupisce sempre è che molta gente non riesce a capire (o non vuole) che "paese che vai usanza che trovi".
Appena arrivati negli Stati Uniti, dopo aver depositato armi (si fa per dire) e bagagli in albergo, ci siamo fatti portare dal taxi al primo ristorante che avevo in lista. Erano le 21.02 ora locale della costa atlantica. Apro la porta del ristorante (pseudo italiano per la precisione, vedi post precedente) e mi trovo davanti tre persone che si bloccano e mi guardano con sguardo perplesso. Chiedo se si può mangiare e mi rispondono picche: il locale sta chiudendo. Gira e rigira, siamo riusciti a recuperare qualcosa (commestibile?) in uno squallido fast food.
Un'altra sera, sempre negli Usa, a cena con amici in un ristorante di cucina canadese, parlando e ridendo non ci siamo accorti che erano suonate le 22; tutti i camerieri erano in piedi a fondo sala che ci guardavano a braccia conserte, aspettando che quei buzzurri di italiani alzassero le chiappe per chiudere.
Tornando nel vecchio continente, provate ad andare a mangiare a Parigi la domenica. Fermé dappertutto. Ho trovato un self-service a Les Halles, e neanche male.
Di contro, a Perugia una sera alle 7 siamo andati in pizzeria. Gli unici commensali a tavola erano i camerieri che, giustamente scocciati, ci hanno "invitato" a passare più tardi. Paese che vai...
Quello che non riesco mai a capire sono le abitudini del cliente tedesco. Io mangio prima del servizio, quindi al massimo alle sei e mezza di sera; il tedesco è capace di presentarsi alle 15, alle 17.30 o alle 21, per lui ogni ora è buona.
Per finire, molto spesso l'ultimo cliente è una coppia di under trenta, maschio e femmina, bianchi, italiani. Ma dove siete stati fino ad ora? Capisco che siete in vacanza, capisco che "certe" cose non si possono lasciare a metà, ma ragazzi, paese che vai...
Garantito che in cucina la vostra comanda sarà servita con un ampio contorno di improperi.

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