sabato 28 ottobre 2006

Mohammed il cameriere


E se il nostro cameriere si chiamasse Mohammed? E magari fosse di colore? Non sono domande sfiziose che qualcuno ha già affrontato.
Pensiamo alle pizzerie: buona parte dei nostri pizzaioli provengono ormai dall'ex Terzo Mondo, Egitto, Marocco, Tunisia, e sono pure bravi, con buona pace dei colleghi napoletani.
Anche in cucina la presenza di stranieri è ormai all'ordine del giorno, e ne abbiamo già parlato in precedenti post. Ma in sala?
Finché il cameriere (o meglio ancora, la cameriera) è rumeno o ucraino, non c'è problema, anzi contribuisce in molti casi ad innalzare il livello estetico del personale, ma se il cameriere fosse un nero? Personalmente non ne ho ancora trovati, ma prima o dopo...
Il problema - se si tratta di un problema - è che fra poco succederà, se è vero quanto riportato da Mixer di ottobre, analizzando uno studio della Fipe sul personale dei pubblici esercizi. Per l'anno che va a finire lo studio prevede che saranno oltre ottantamila i nuovi assunti in alberghi, servizi turistici e servizi pubblici. Non mi dilungo nelle altre cifre che potete andarvi a leggere con calma su Mixer, ma un dato fra tanti mi ha colpito: per quasi la metà del personale neo assunto non è richiesta alcuna esperienza specifica.
Non mi allarma se domani il cameriere che mi servirà sarà bianco, giallo, cioccolato o nero di pelle, ma mi allarma - e non da oggi - come la sala sta squalificandosi sempre più, non nel senso dell'eterogeneità del personale, ma per la mancanza di qualificazione. La sala cioè, come direbbe mia mamma, è diventata il refugium peccatorum di chi non ha né arte né parte, un posto dove guadagnare qualche soldo senza, poi, massacrarsi sulle impalcature di un cantiere.
Non mi contraddico con post precedenti: se è vero, come è vero, che in cucina si può diventare chef stellati partendo dalle patate, senza aver mai fatto una scuola di cucina (e sono stufo di citare ad esempio Heinz Beck e Annie Feolde), in sala il discorso è diverso.
Ricordiamo tutti Pretty Woman, con i mitici Richard Gere e Julia Roberts, e ricordiamo tutti l'altrettanto mitica figura del direttore d'albergo. Ma quanti dei ragazzi e delle ragazze che studiano negli Istituti Alberghieri italiani ne hanno fatto un modello da imitare o un obiettivo da raggiungere?
E pensare che noi italiani eravamo i migliori al mondo.

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