domenica 17 dicembre 2006

Autoreggenti a Natale


Avvertenza: questo post ha il bollino rosso, se ne consiglia la lettura solo ad un pubblico adulto.

Natale e Capodanno: si tromba! Da una delle solite ricerche (inutili) risulta che settembre è il mese con le maggiori nascite, quindi, se due più due fa quattro, anzi nove (mesi), Natale e Capodanno è il periodo in cui si tromba di più, o comunque con più spensieratezza. E lo dice uno che ha due figli, tutti e due di settembre.
Con più spensieratezza. E sì, perché si sta meno attenti alla contraccezione. Io sono di quella generazione che non ha fatto la guerra, ma l’amore: Woodstock, i figli dei fiori, gli hippies, ma anche lo jud e la pillola. Gli altri sono venuti dopo.
Ora si pratica la contraccezione orale:
- Cara, facciamo l’amore?
- NO!
(battuta di Beppe Grillo)
Ma è vero.
Enrico, un mio caro amico, un giorno mi ha detto:
- Le donne si dividono in due categorie: quelle che non la danno a nessuno, e quelle che la danno a tutti meno che a te.
Punto e a capo.
Mia figlia, universitaria ventunenne, mi ha spiegato che le ragazze di oggi si dividono in fighe secche (noi dicevamo, quelle che se la tirano), fighe di legno (che comunque non la danno), lesbiche (e figurati se la danno ad un uomo) e normali (ma mi par di aver capito che sono un’esigua minoranza).
Lasciamo allora perdere le ventenni, anche per una sorta di pudore cronologico, ma soprattutto perché manco ti cagano, essendo noi ormai un complemento dell’arredo urbano o domestico.
Passiamo alle trentenni, ma come fanno a trombare prese come sono dai pargoletti (adesso vanno molto di moda in numero di tre) e dal mutuo per la casa? Non c’è tempo per altro.
E vai quindi con le quarantenni, le migliori, quelle che conoscono già le prime trentadue posizioni del Kamasutra, quelle che vogliono dimostrare che hanno ancora l’energia delle ventenni, quelle che il marito comincia a trascurare, quelle che vogliono sparare tutte le cartucce possibili prima della fatidica menopausa. Ma, c’è un ma: c’è la carriera, i breefing, i brainstorming, le conventions. E che cazzo! No, per questo il tempo non c’è mai.
Prima di andare in ospizio, ti rassegni alle cinquantenni. Qui gioca l’esperienza (loro). “Se proprio devo darla, voglio darla al miglior offerente”. Ecco quindi che non contano più le rughette attorno agli occhi per una vita vissuta, le maniglie dell’amore che (dicono) fanno molto sexy, lo sguardo languido (“Stasera hai gli occhi da triglia”), il fondo schiena ancora decente, lo sfioramento (“Ma che fai? Ci provi con le molestie sessuali?”). L’importante, a questo punto della partita, è il mix di fondi d’investimento, obbligazioni ed anche un po’ di azioni, non troppe, perché è un capitale di rischio.
Resta la buona, cara e vecchia (si fa per dire) moglie. Ma, a Natale, tornano a casa i figli.
Proveremo dopo Epifania.

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