giovedì 7 dicembre 2006

Non a tutti è dato pensare



Qualche anno fa Franco Angeli ha stampato "Pensare economicamente", un saggio di Maurice D.Levi, prima professore di Finanza all'University of British Columbia, poi alla London School of Business, e quindi non so dove, essendo passati vent'anni giusti.

Con tutta onestà ammetto di non averlo mai finito. L'economia non è mai stata una materia che mi abbia entusiasmato più di tanto. Resta il fatto che, avendo rifatto per ben tre volte l'esame di economia politica all'università, quello che ho studiato mi è rimasto ben impresso, come mi è rimasto impresso il concetto centrale del libro di Levi: le nostre decisioni molto spesso esulano da scelte economiche perchè ci facciamo condizionare dall'emotività.
Levi porta ad esempio la scelta - fondamentale per tutti noi - dell'acquisto della prima casa. Se ci si pensa bene, cioè con cifre alla mano, afferma Levi, ci si rende conto che non vale la pena comperare la casa, ma è molto meglio tenerla in affitto per tutta la vita.
Questione di punti di vista.
Il Levi-pensiero mi è tornato in mente stasera proprio mente stavo accendendo il mio pc. Dalla finestra mi sono arrivate risate e schiamazzi dei soliti avvinazzati (ma se sono carichi di birra, come si dice? abirrazzati?) della notte prefestiva. Quattro ragazzotti che si facevano una dose di nicotina fuori del wine-bar (una volta si chiamava osteria, oggi è più chic wine-bar).
Allora ho pensato: un "giro" di birre per quattro persone viene un mezzo pasto al ristorante, se poi pensiamo che in una serata i "giri" di questi signorini non sono mai uno solo in un solo bar, viene fuori che se ognuno si pagava la cena, potevano divertirsi molto meglio seduti, comodi e tranquilli, mangiando e bevendo bene, senza potenziali conseguenze drammatiche per la vita propria e quella degli altri, alla fine dei "giri", a bordo della Golf GT di turno.

Ma, come ammetteva il professor Levi, le nostre scelte quasi sempre sono dettate dall'emozione. In molti casi sono conseguenza diretta dell'imbecillità.

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