giovedì 18 gennaio 2007

Lo chef non dorme, riposa


Ricordate quel decalogo, stampato su pseudo carta di bambù tipo finestra a scendere di Windows, ben esposto in tutti i bar per camionisti tra cartoline di tette al vento brasiliane, culi felliniani dalla Romagna e lingue oscene che occupavano tutta la cartolina? Era il decalogo irriverente del capo, ed in cucina il capo sono me, lo chef.
Il capo ha sempre ragione, il capo non legge si informa, ..., fino al capo che non dorme, riposa.
Magari.
Oggi era il mio giorno di riposo. Sapete com'è andata? (quello str...ano del mio amico Carlo direbbe subito: no, ma io lo racconto lo stesso).
Vado a letto, leggo due pagine del mio libro (sta finendo, fra poco la recensione), spengo la luce all'una e mezza. Mia moglie continua a girarsi, si alza e va a dormire in un'altra stanza (prodromi della menopausa?), il sonno se ne va, riaccendo la luce, riprendo il libro, altra sigaretta. Alle due e mezza rispengo la luce, ma penso che siano le tre quando finalmente dormo.
Alle sei e mezza sveglia, naturale, se dormire tre ore e mezza è naturale. Più rincoglionito del solito ormai mi alzo, faccio le solite cose per passare un po' di tempo (caffè, doccia, barba, lenti a contatto, vestizione - finalmente un abito civile dopo una settimana in divisa - brevissima navigazione sul web e nella posta elettronica, ma tutti dormono ancora).
Che si fà? Comincio a scannerizzare e poi tradurre le ricette francesi del libro di mio figlio con il vocabolario del Calogero che nel 1952 costava duemila lire (era di mio padre, non mio, non sono poi così decrepito). Alle 10 butto giù dal letto la signora, alle 10.30 spesa della settimana, alle 13 pranzo dalla suocera, 14.30 trasporto al Centro Recupero Materiali di latte, cartoni, plastiche e simili riciclabili, 15.00 pennichella, 16.00 continua il lavoro sulle ricette, cena, postcena al pc.
Questa è la giornata di riposo di un cuoco.
D'accordo, sono pigro, non mi va di farmi un paio di ore di macchina per andare a far visita al ristorante di cui parlano o, come faceva tutte le sere un collega dopo il servizio, farmi un'oretta di jogging, ma - vi assicuro - sono stanchissimo. Oggi non ho cucinato, ma non vedo l'ora che arrivi domani per riprendere.
C'è qualcosa che non va.

Etichette: