sabato 10 febbraio 2007

Fatti e non parole


La televisione è uno strano marchingegno. Negli anni del boom economico ha contribuito a costruire l’unità d’Italia superando i dialetti, uniformando la lingua nazionale, suggerendo uno stile comune. Ma oggi, a vedere certi risultati, si può affermare tranquillamente che sta imponendo ancora dei modelli, ma in peggio: nonostante vi siano programmi anche di pregio, il consumatore di tv recepisce solo il peggio.
Non esiste rete che non abbia almeno un appuntamento settimanale con il cibo, celebri e meno celebri chef sono di casa negli studi, tutti ne discutono e propongono ricette: Uno Mattina, la Prova del Cuoco, TG2 Eat Parade, TG5 Gusto, fino a Porta a Porta ed altri show che periodicamente si interessano alla cucina e dintorni. Per non parlare dei programmi sulla salute, dove per forza di cose entra con prepotenza il discorso alimentazione.
Probabilmente sappiamo tutto sugli effetti degli zuccheri sul diabete, delle verdure sull’equilibrio intestinale, sull’apporto calorico dei carboidrati, quanto poi trarne giovamento è tutta un’altra cosa.
Tutte vorrebbero avere un corpo da veline o letterine, tutti vorrebbero assomigliare a 007, ma a darsi una regolata nessuno ci pensa, e non mi pare neppure che i santi del Paradiso siano molto propensi a fare miracoli sulla cellulite.

Sapete quanti italiani consumano la giusta dose di frutta e verdura quotidiana? Cinque su cento.
Fra gli europei obesi, i nostri bambini che posto occupano? Il primo.
E sempre fra gli europei, chi è che fa meno movimento e sono più sedentari? Sempre noi.
Sono tutti dati che emergono da una recente indagine della Commissione Europea – “Food & Health” - da cui usciamo non proprio bene in quanto a stili di vita, e sembra che la coscienza su questi problemi sia molto lontana da noi perché non ce ne rendiamo proprio conto.
Proprio prima di scrivere questo post ho messo a punto il menu per un gruppo per domani mezzogiorno: antipasto, due primi, due secondi, due contorni e dessert, con finale obbligato di caffè e grappe di rito. E, mi raccomando, che non siano assaggini.

Scatta allora il piano “Guadagnare salute” della ministra Turco che vedrà intervenire una task-force interministeriale per combattere la cattiva alimentazione, il fumo, l’alcol e la sedentarietà. D’altra parte non è che lo Stato dia il buon esempio: in Francia il ministero dell'Istruzione stanzia circa 77 euro per l'attività fisica di ogni studente, in Gran Bretagna il valore cala drasticamente a 14 euro, da noi oggi non arriviamo a 50 centesimi di euro.
Auguri ministra.

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